GIUMO - Malditesta
Era importante tradurre visivamente quello che è il senso più intimo del brano di Giumo: l’apatia.
Il termine “apatia” ha generalmente una cattiva accezione, ma per gli stoici l’apatia rappresentava uno stato di tranquillità e pace interiore, raggiungibile diventando indifferenti alle sofferenze e alle passioni.
L’apatia era considerata la più alta virtù necessaria per condurre una vita felice e giusta.
La rimozione della spina dalla pianta del piede (vedi “Lo Spinario”), simboleggia il raggiungimento dell’apatia e pertanto di una vita priva di dolore e distrazioni.
Secondo la leggenda, lo Spinario era un pastorello incaricato di consegnare un importante messaggio al Senato. Affrettandosi ignorò la spina che gli era entrata nel piede, fermandosi ad estrarla solo a missione compiuta.
Per il significato simbolico assegnato all’azione dell’estrarre la spina, il tema figurativo si è trasformato in una metafora del dolore procurato dall’innamoramento.
L’uovo era usato dagli stoici come metafora della tripartizione della loro filosofia.
L’azione del camminare sulle uova rappresenta l’attenzione necessaria per adempire ad una vita priva di passioni.
(Fun fact: grazie alla struttura parabolica del guscio, non è possibile rompere un uovo schiacciandolo dai poli opposti.)
A portare avanti il video è la storia del suicidio di Seneca.
Il suicidio stoico è considerato un atto di estrema libertà individuale: se l’uscita dalla vita non viene vissuta come una fuga, come un’uscita razionale, essa non può che essere considerata come il compimento di quel cammino di ogni uomo verso il perfezionamento e la completa realizzazione.
Seneca, uno dei massimi esponenti dello Stoicismo, si suicida tagliandosi le vene dei polsi e delle gambe e, per accellerare il flusso del sangue, si immerge in una vasca piena di acqua calda.
link al video
TEAM
scritto e diretto da Francesca Stano
assistente di produzione Antonio Sanasi
DOP Giacomo Pandiani
assistente DOP Riccardo Panzeri
sfx e makeup Greta Giannone
stylist Terry Lospalluto
scenografa Pasquaeleonora Moramarco
montaggio di Goldreick e Francesca Stano
colorist Giacomo Pandiani